giovedì 9 ottobre 2014

Patrick Modiano nobel 2014

Sono molto felice dell’assegnazione del premio nobel a Patrick Modiano. Devo ammettere che negli ultimi due anni mi trovo pienamente d’accordo con la giuria del premio che l’anno scorso ha dato l’opportunità a molti di conoscere i meravigliosi racconti di Alice Munro, e quest’anno focalizza l’attenzione su questo romanziere francese delicato e schivo che il pubblico italiano sembra ancora non aver compreso. 


I suoi romanzi sono istantanee di vita con personaggi mai troppo a fuoco, funamboli moderni ed errabondi alla ricerca di un equilibrio. Anche se il dato di partenza è quasi sempre un’indagine sui dettagli del reale: una via, un biglietto d’autobus, un certificato di nascita, liste di nomi e indirizzi, geografie urbane; via via l’immagine si dissolve e fa più intima allo stesso tempo permettendo al lettore una immedesimazione quasi patologica nel personaggio descritto. Autobiografia del lettore, e dell’autore, che passa attraverso la narrazione.

mercoledì 8 ottobre 2014

Ma dove troverò mai il tempo per non leggere tante cose? Karl Kraus

Non condivido il pensiero superficiale di chi lamenta che in libreria escano solo romanzi mediocri o pessimi. Le uscite sono tante ed ogni settimana viene pubblicato e ristampato di tutto e di più e fra questa grande quantità di volumi non tutti, non la maggior parte di essi, sono meritevoli di essere letti. Eppure anche se ipotizziamo che i buoni romanzi siano la parte più piccola delle uscite, anche considerando solo una piccola percentuale, sarebbero comunque troppi da leggere in una intera vita. E quindi? Il problema semmai è trovare il tempo per leggere tutto ciò che ci incuriosisce, e contemporaneamente vivere.


Ho già avuto modo di dire che sono una lettrice casuale, leggo di tutto, e mi avventuro spesso e volentieri anche nella letteratura di genere (le etichette ed i pregiudizi in letteratura, in biologia e nella vita penso tolgano piuttosto che aggiungere qualcosa) e quindi scegliere un libro non è sempre facile. Come scelgo?

domenica 5 ottobre 2014

Anziani tra gli scaffali

Hanno superato i settant’anni, alcuni abbondantemente, ma non li vedremo in una scheda di Chi l’ha visto o su una panchina a controllare un cantiere. Sono in forma, brillanti, scorbutici, pieni di progetti. Si occupano dei nipoti, della casa, cercano di sopravvivere con la pensione minima. 


Sono gli eroi quotidiani della nostra epoca che non si arrendono all’inerzia del corpo e della mente, e ci mostrano come si fa la rivoluzione. Nel 2050 i pensionati saranno forse un miliardo e mezzo ma questa prospettiva potrebbe non essere poi così funesta ed il progressivo invecchiamento delle società potrebbe anzi avere un risvolto molto positivo. Inforcate gli occhiali (da presbiti) e seguitemi!

mercoledì 1 ottobre 2014

Pamela Moore, Cioccolata a colazione. Il libro di una ragazza, ma non per le ragazze

Non lasciatevi ingannare dal titolo e dai pois rossi su sfondo bianco in copertina, non si tratta di un romanzetto chick lit e la cioccolata in questione è piuttosto amara.

Pamela Moore, Cioccolata a colazione, Mondadori, pp. 265, €13,00
In un pomeriggio nuvoloso di giugno una donna siede alla scrivania nel suo appartamento di Brooklyn Heights, New York. Suo marito, un giovane avvocato, è uscito. Il figlio è nella stanza accanto, ha nove mesi e sta dormendo. Il cielo fuori dalla finestra è sempre più scuro, improvvisamente scoppia una tempesta di tuoni. La donna sta scrivendo qualcosa sul suo diario. Poi s’interrompe, si alza, apre un ripostiglio ed estrae un fucile calibro 22.

mercoledì 6 agosto 2014

ritratti al femminile

Innumerevoli, e chi frequenta le librerie lo sa bene, sono ogni mese le novità editoriali: tantissimi nuovi titoli, troppi direbbero alcuni. Ma da questo intrico di novità emergono sempre dei fili conduttori, dei percorsi che si delineano prima debolmente, poi in modo via via sempre più chiaro ed evidente. Così è stato, ad esempio, per la letteratura sulla figura del padre, a cui sarebbe davvero bello dedicare un post a parte.
Nel post di oggi voglio concentrarmi sulla figura della donna: ecco dunque cinque proposte, molto diverse tra loro ma, forse, non così tanto distanti...


domenica 3 agosto 2014

Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto. Io sono orgoglioso di quelle che ho letto. J.L. Borges

Da piccola non ero una di quelle bambine solitarie e occhialute sempre con un libro aperto in mano, non passavo le serate a leggere con la pila sotto il piumone fino a tarda ora, e tra le mie passioni avrei messo piuttosto bicicletta e gelati. Ricordo però che quando un libro mi attraeva non lo lasciavo più e nasceva in me una specie di ostinata volontà di sapere tutto su quel libro, sull’autore e sui suoi personaggi e poi, con altrettanta risolutezza pretendevo di condividere le mie appassionanti scoperte con gli altri bambini, e con i miei o i loro genitori. Volevo, e dovevo, leggere ad alta voce, possibilmente con un pubblico (che spesso era mia mamma mentre preparava la cena) così da poter commentare a margine della lettura e ovviamente chiedere ciò che non mi era chiaro. Considerando che per lungo tempo il mio racconto preferito è stato “gobbolino il gatto della strega”, immaginate il livello intellettuale della discussione! Leggendo ad alta voce assaporavo le reazioni di chi mi prestava attenzione e pregustavo quella o quell’altra reazione corrispondente a determinati punti del racconto. La lettura per me non è mai stato un guscio dorato nel quale rinchiudersi ma un mondo di personaggi e storie con cui confrontarsi. Un viaggio in compagnia verso luoghi sconosciuti, un viaggio in cui ripensarsi ed affrontare paure, ansie, gioie inedite. Esperienze che mai ci sarebbero potute capitare nella vita “reale”. E per questo viaggio, niente valigie. Venite con me?


Buone vacanze a tutti voi e buone letture, 
grazie per la vostra compagnia 
ed arrivederci a settembre.


giovedì 31 luglio 2014

casalinghitudine o dell'indecisione

Le azioni della vita quotidiana assumono una nuova forma permeata di grazia e spiritualità. Tra queste la manutenzione della casa, la disciplina più intima e rigorosa, indica una via alla portata di tutti per trovare armonia, misura e serenità.



lunedì 28 luglio 2014

une petite librairie


C’è una libreria, nel suq di Marrakech, grande quanto un armadio. Ci sono pagine di libri profumate di coriandolo e cannella e tutto intorno uomini operosi, asini, carretti, persone accovacciate accanto alla loro merce,  voci nuove e incomprensibili. 


"C’è aroma nei suk, e freschezza, e varietà di colori. L’odore, che è sempre piacevole, cambia a poco a poco secondo la natura delle merci. Non esistono nomi, né insegne, e neppure vetrine. Tutto ciò che si vende è in esposizione. Non si sa mai quanto osteranno gli oggetti, né essi hanno infilzati i cartellini dei prezzi, né i prezzi sono fissi"
Elias Canetti, Voci di Marrakech

giovedì 24 luglio 2014

My own science fiction - Nevile Shute

L'utilizzo dell’energia atomica presuppone l'avvio di processi che, sulla base delle attuali conoscenze tecnico scientifiche, possono essere tenuti sotto controllo soltanto in parte. A prescindere da come la si pensi, oggettivamente il problema si è posto da tempo. Per gli addetti ai lavori da subito. Forse i fautori dell'atomica si distinguono dai detrattori dimostrando in generale un maggiore ottimismo e considerando che molte altre fra le attività umane potrebbero causare altrettanti problemi, magari nel medio o lungo termine. Credo che nessuno possa però negare i potenziali gravi rischi derivanti dall'utilizzo del nucleare in ambito civile ma soprattutto le incalcolabili conseguenze in quello militare.


Nevil Shute ha scritto L'ultima spiaggia nel 1957 (non mi risultano edizioni in commercio; prima edizione italiana: Sugar, 1957; più facilmente reperibile e molto economica: Arnoldo Mondadori, collana Oscar, 1966). L'incidente presso l'impianto di Chernobyl sarebbe avvenuto trent'anni più tardi ma il nucleare era un pensiero nella mente di molti, e tutti ricordavano molto bene come il progetto Manhattan venne testato a Hiroshima e Nagasaki tramite l'invio delle simpatiche Little Boy e Fat Man.

martedì 22 luglio 2014

A B C

Mio nipote è un bambino fantastico: sveglio, dalla insaziabile curiosità, passare del tempo con lui è per me sempre fonte di ispirazione. Il suo sguardo insolito sul mondo, che poi è lo sguardo insolito che i bambini riescono ancora ad avere, mi fa porre continui interrogativi. Proprio per questa sua intelligenza vivace ha bisogno di essere continuamente stimolato ma sia che gli si faccia fare le faccende domestiche, sia che lo si faccia combattere da solo con un bastone, lui è felice di farlo e di imparare cose nuove.


Certo, è un bambino piuttosto “fisico”. Potendo scegliere se arrampicarsi su un albero o leggere un libro, sappiamo già cosa sceglierebbe. Eppure, ieri pomeriggio è successa una cosa strana.

venerdì 18 luglio 2014

Julian Fellowes, Un passato imperfetto

Villa di campagna inglese? C’è. Maggiordomo? Presente. Tempo atmosferico variabile? Ogni cinquanta pagine. Manie, snobismi e privilegi acquisiti dell’aristocrazia? Ci sono, a profusione.

Julian Fellowes, Un passato imperfetto, Neri Pozza, pp.462, €18,00
Avete presente Gosford Park, il film di Altman in cui si raccontano le complesse relazioni tra nobiltà e servitù sotto la falsariga di un giallo a camera chiusa? Oppure la serie televisiva Downton Abbey che sta vincendo numerosi premi? Ecco, Julian Fellowes è lo sceneggiatore di entrambi, premio Oscar del primo, e autore del romanzo che ho letto nell’ultima settimana Un passato imperfetto

giovedì 17 luglio 2014

lunedì 14 luglio 2014

Michael Cunningham, La regina delle nevi

Michael Cunningham è uno dei più famosi e capaci scrittori della sua generazione, autore americano premiato del Pulitzer per Le ore, splendido romanzo sulla inscindibile e spesso dolorosa relazione tra letteratura e vita, l’unica relazione capace di dare un senso alle vite disperate delle tre donne da lui raccontate: Virginia Woolf, ritratta a un passo da suicidio, Clarissa Vaughan, un editor newyorkese e Laura Brown, una casalinga californiana. Se volete fare un regalo a voi stessi, leggetelo, nella sua brevità è a mio parere un romanzo perfetto.

Michael Cunningham, La regina delle nevi, Bompiani, pp. 284, €18,00
Le ore è il motivo per il quale ho acquistato e letto l’ultimo romanzo di Cunningham, ahimè con una certa difficoltà.

martedì 8 luglio 2014

Jón Kalman Stefánsson, Il cuore dell'uomo

“L’uomo è nato per amare, ecco quant’è semplice il fondamento dell’esistenza. Per questo il cuore batte, questa strana bussola, grazie a lui ci orientiamo tra le nebbie più fitte, a causa sua ci smarriamo e moriamo in pieno sole.” 

Jón Kalman Stefánsson, Il cuore dell'uomo, Iperborea, pp.464, €18,50
Il ragazzo si risveglia in uno sperduto fiordo nel nord dell’Islanda. Il mare gli ha strappato l’unico amico, i ghiacci l’hanno inghiottito fino alle soglie della morte, ma a richiamarlo alla vita sono degli occhi verdi e dei capelli rossi. È la giovane Álfheiður che lo cura ogni giorno prima che il destino lo riporti al Villaggio, a una piccola comunità di pescatori impegnata in una quotidiana lotta per la sopravvivenza, alla locanda del capitano cieco che gli apre le porte della letteratura e della conoscenza.

sabato 5 luglio 2014

luglio 2014 - novità in libreria

Se l'afa di luglio vi avvolge senza darvi respiro, ecco una ricetta infallibile per rinfrescarsi: bibita dissetante alla mano e...una buona dose di brividi letterari!


venerdì 4 luglio 2014

And the winner is...

Premi letterari. Ce ne sono così tanti che ogni giorno potrei postare la cinquina dei finalisti. Eppure se ne conoscono pochi e quando se ne parla, perlomeno in Italia, si parla sempre di questi: Strega, Bancarella, Campiello. Personalmente sono stata nella giuria del Bancarella, e non è stata un’esperienza divertente. Li seguo, più per curiosità che per altro, e non mi hanno mai orientato nelle scelte di lettura. Ultimamente in quanto libraia leggevo almeno i primi classificati, con giudizi spesso discordanti sulla vittoria. Forse la parte più divertente dei premi è proprio il confronto con gli altri lettori. Perché se in Italia siamo tutti allenatori (in tema calcio e mondiali non scriverò nulla di più di questo) siamo anche tutti critici letterari.


Quest’anno lo Strega l’ha vinto Francesco Piccolo con Il desiderio di essere come tutti. Secondo classificato Antonio Scurati con Il padre infedele. La nota divertente è che Scurati partecipa per la seconda volta a distanza di pochi anni ed arriva ancora al secondo posto. Si vocifera che poco prima dell'annuncio della vittoria avendo capito di aver perso anche questa volta, abbia detto "Che stiamo a fare qui?" e poco dopo se ne sia subito andato.

martedì 1 luglio 2014

Auður Ava Ólafsdóttir, L'eccezione

Nel 2009 la casa editrice Einaudi ha mandato in preview a noi librai un romanzo di una autrice islandese ancora sconosciuta e inedita in Italia. Il romanzo era Rosa candida di Auður Ava Ólafsdóttir e in copertina era raffigurato un neonato dormiente. Se ci sono romanzi che evito di leggere a priori sono quelli in cui si parla di bambini, al secondo posto vengono quelli in cui si parla di giardini o fiori perciò l’accoppiata era per me motivo sufficiente per riporlo in uno scaffale molto in alto o in alternativa regalarlo a qualche cliente. Sì lo so, sono vittima dei miei pregiudizi! e ne sono consapevole, ma quella volta al di là di ogni previsione ho incominciato a leggerlo e mi ha letteralmente rapita. Ciò mi ha insegnato che “non giudicare un libro dalla sua copertina” vale anche al contrario; soprattutto ho incontrato un’autrice che non ho più lasciato.

Auður Ava Ólafsdóttir, L'eccezione, Einaudi, pp. 260, €19,00
Dopo Rosa candida, che vi consiglio come prima lettura se volete farvi un’idea esaustiva dello stile e delle tematiche dell’autrice, Einaudi ha poi pubblicato La donna è un’isola, scritto nel 2002 (a mio parere il meno riuscito dei tre) e da pochi giorni L’eccezione con cui ho passato le mie ultime serate.

domenica 29 giugno 2014

I really need

In via Gorochovaja, in una di quelle grandi case, la cui popolazione sarebbe stata sufficiente per tutta una città di provincia, se ne stava di mattina a letto nel suo appartamento Ilja Iljič Oblomov. 
Era questi un uomo di trentadue-trentatré anni, di media statura, di aspetto piacevole, con occhi grigio-scuri, ma nei tratti del volto privo di qualsiasi idea determinata, di qualsiasi concentrazione. Il pensiero passeggiava come un libero uccello sul suo viso, svolazzava negli occhi, si posava sulle labbra semiaperte, si nascondeva nelle rughe della fronte, poi scompariva, e allora su tutto il volto si accendeva l'uniforme colore dell'indifferenza. Dal volto l'indifferenza passava alle pose di tutto il corpo, perfino alle pieghe della veste da camera. (Ivan Goncarov, Oblomov)


giovedì 26 giugno 2014

My own science fiction - Solaris

La comunicazione ha a che fare con l’inconscio, l’amore, il desiderio, il ricordo?  La comunicazione è una delle dimostrazioni dell’intelligenza umana. È anche il mezzo che consente di distinguere grossolanamente gli esseri inanimati da quelli animati e, fra questi ultimi, riconoscere quelli dotati di una intelligenza più complessa rispetto ad altri limitati ad una più elementare. 


Se in un futuro lontano fosse possibile riprodurre artificialmente il livello di complessità dell’intelligenza umana continuerebbe a risultare innaturale interloquire ad un buon livello con una sofisticatissima intelligenza artificiale a forma di frullatore? 

lunedì 23 giugno 2014

Shirley Jackson, Lizzie

Elizabeth è timida e riservata, Beth socievole, mentre Betsy è la “maschera crudele e deforme” che con volgarità e violenza vorrebbe distruggere il mondo che la circonda. Tutte insieme sono la stessa persona, una ragazza di 23 anni dall’Io diviso, orfana e cresciuta dalla zia che non si capacita di questi problemi. Un medico determinato, il dottor Wright, cerca di mettere ordine in questo disordine. Ma pagina dopo pagina anche la sua vita diventa infernale come quella della protagonista.

Shirley Jackson, Lizzie, Adelphi, pp.320, €19,00



sabato 21 giugno 2014

Libri fatti in casa

Non ho un lettore e-reader, non mi è venuto in mente di comprare un ebook. Non ho pregiudizi in merito e credo che ognuno debba essere libero di leggere sul supporto che desidera, così come ho sempre pensato che ognuno potesse scegliere di comprare un libro nella libreria preferita, quella che più gli somigliava, nel mio caso penso (anche senza provare) che il libro elettronico non faccia per me. Amo i libri in senso fisico, ho bisogno delle pagine di carta da sfogliare tra le dita, ho bisogno di possedere il libro e di metterlo nella libreria (e guardarlo e spostarlo e fotografarlo, anche), mi interessa il contenuto e mi interessa anche il contenitore che può essere prezioso e spesso lo è quando racchiude un volume antico. Quando poi il “contenitore” è uno di questi che vi mostro qui sotto, be’ direi che non c’è sfida.


http://edizionipulcinoelefante.tumblr.com/ 

Alberto Casiraghy inventa e realizza piccoli libri d'artista da molti anni. Pittore surreale e poetico, vicino a Munari e Topor, editore delle edizioni Pulcino Elefante, presenza particolare nel panorama editoriale italiano.
Nel tempo il catalogo si è arricchito di nomi prestigiosi (Allen Ginsberg, Bruno Munari, Alda Merini, Giorgio Manganelli, Nanda Pivano, Lawrence Ferlinghetti, Mario Luzi), oltre alle proposte di autori meno noti o esordienti, con l'attenzione rivolta sempre all'aspetto qualitativo dei lavori.

giovedì 19 giugno 2014

David Foenkinos, La delicatezza

Ho approfittato della pioggia e del calo delle temperature per stirare. Era talmente tanto tempo che non lo facevo (tanto per vantarmi della mia scarsa casalinghitudine) che sul fondo della montagna dei panni ho trovato anche un golfino di lana. Quando stiro di solito mi faccio fare compagnia da un film, ma non deve essere troppo impegnativo, qualcosa che posso seguire anche non guardandolo, qualcosa che non alimenti sensi di colpa per non averlo degnato delle dovute attenzioni e quindi solitamente una commedia romantica. Non mi vergogno a dire che le guardo, a volte. Cioè “a volte” non mi vergogno ma più spesso sì e infatti lo sanno solo gli amici (ed ora lo sanno tutti ma conto che fra qualche giorno lo dimenticheranno), e “a volte” anche nel senso che non mi capita spesso. Però questa settimana mi smentisce. Ieri al cinema abbiamo visto una commedia direi romantica, e due giorni fa ho letto un romanzo altrettanto romantico che non saprei bene come classificare ma direi piuttosto rosa. La commedia ed il film non mi hanno lasciato molto ma il romanzo sì, mi è piaciuto.

David Foenkinos, La delicatezza, E/O editore, pp.176, €9,00 (edizione tascabile)

lunedì 16 giugno 2014

casella postale - ispirazione floreale

Il mio terrazzo è tutto fiorito e le piante aromatiche stanno crescendo, mentre cerco delle ricette in cui impiegarle rispondo volentieri a questa mail


ciao Isabella, mi ricordo che in libreria in questo periodo avevi dei libri sulla storia di fiori e piante. Mi ricorderesti alcuni titoli? Mi servirebbero per un regalo ad un giardiniere appassionato, grazie 

venerdì 13 giugno 2014

Tutta la solitudine che meritate - Viaggio in Islanda

Decollando da Malpensa abbiamo visto la fila infinita dei TIR sulla A4 – un’ora prima anche noi ci eravamo in mezzo. Poi c’è il breve intervallo delle Alpi, i villaggi sparpagliati sui crinali come mucchietti di sassi sulla sabbia, poi la Francia, la Gran Bretagna. Guardando da così in alto ci si aspetterebbero grandi spazi liberi, la rarefazione degli esseri umani, invece è il contrario: ci si rende conto di come la solitudine sia ormai un’esperienza inconsueta, quasi impossibile, per il medio abitante dell’Europa. Riuscite a ricordare un giorno della vostra vita recente in cui non avete visto nessuno?

Claudio Giunta, Giovanna Silva, Tutta la solitudine che meritate. Viaggio in Islanda,
Quodlibet, euro 19.00, pp.184
La costa dell’Islanda appare al finestrino una mezz’ora prima dell’atterraggio, l’aereo la segue per un tratto da est a ovest – perché l’Islanda è sì a nord ma è soprattutto a ovest, la Groenlandia è lì a un passo, il Canada non è lontano – e per una ventina di minuti quello che si vede è solo terra scura, montagne coperte di ghiaccio e il pennacchio di qualche geyser, che potrebbero anche essere soltanto nuvole basse. Le case cominciano più tardi. Ciò che si vede è ciò che si vedeva diecimila anni fa, ed è anche un annuncio di quella che, uscendo da Reykjavík, è la parte più memorabile di ogni esperienza islandese: ci si trova spesso da soli.

martedì 10 giugno 2014

Casalinghitudine, ovvero la cera autolucidante

Seguo le istruzioni alla lettera, non voglio posso sbagliare. Preparo tutto l’occorrente. Bagno lo straccio, lo passo nel senso del legno. Wow! Bello! Si cancellano tutte le righe delle scarpe da ginnastica del marito, il pavimento sembra nuovo. Le mani, con tutta la cera secca sopra, meno, ma confido che in qualche modo si possa togliere (olio post ceretta, acetone, sgrassatore? decorticazione? chi mai guarderà le mani con un pavimento che brilla?). Inoltre ho fatto anche un po’ di ginnastica e che profumo che lascia... Bene! Molto soddisfatta! Perché non l’ho mai passata prima?
Ecco, ora mi siedo sul divano a godermi il meritato riposo.


Marito: Amore, c’è qualcosa di strano sul pavimento.
Io: Come qualcosa di strano? Ho passato la cera, anzi stai attento a non scivolare che il gatto si è già spalmato contro la porta del bagno.
Marito: Forse dovevi passare anche sotto il tavolo da pranzo!? E vicino al tappeto c’è una striscia bianca, forse si è spostato e si vede dove non hai passato?
Io: ???
Marito: Perché il pavimento ora è di due colori diversi!?
Io: 
Marito: Però è bello anche così.

sabato 7 giugno 2014

Annie Ernaux, Il posto

È un po’ di tempo che questo libro staziona sulla mia libreria. Stavo cercando l’occasione di lettura, essendo di un centinaio di pagine immaginavo un viaggio in treno ma è un po’ di tempo che non faccio viaggi e quindi lì è rimasto da qualche mese. Quando due sere fa ho incominciato a leggerlo però, non l’ho potuto riporre sino alla parola fine. Merito dell’autrice, della storia, soprattutto del suo stile: elegante, preciso, discreto. 

Annie Ernaux, Il posto, L’orma editore, euro 10, pp. 120
Il romanzo si apre con la morte del padre, di cui l’autrice, e figlia, racconta la storia: da contadino e poi operaio che era, a piccolo borghese che non sarà mai, malgrado la gestione di un bar-drogheria.

lunedì 2 giugno 2014

caffè?

Momento nostalgia - Nella mia vita precedente da libraia, ogni mattina alle 11 mi concedevo questo piccolo piacere. Il piacere aumentava se condiviso con amici e clienti!

il bar I Giardini, accanto alla mia ex libreria,
qui ogni mattina facevo colazione
 e più volte al giorno la "pausa caffè"
il barista prepara i caffè macchiati
in viaggio verso la libreria, il "portatore di caffè"
di cui vedete la mano è Sandro, che è anche il fotografo
ideatore di questa sequenza di fotografie
ecco la porta d'ingresso!
siamo arrivati, visto che bella libreria?

giovedì 29 maggio 2014

Nicola Manuppelli, Bowling

"Il colpo può anche andare a buon fine. Oppure puoi scoprire che le amicizie, il lavoro, la donna con cui stai, tutto ciò che sei è solamente ciò che ti è capitato. Nient’altro. Un tiro affidato alla sorte".

Nicola Manuppelli, Bowling, Barney, euro 14.50, pp. 144
Nicola Manuppelli è la voce attraverso la quale ho letto molti dei romanzi che ho amato di molti dei miei autori americani preferiti. Ha tradotto Andre Dubus (oltre a Fitzgerald, Williams, Kinder) e questo mi rende debitrice di gratitudine verso il suo lavoro per sempre. Fino ad ora è sempre e solo stato il nome del traduttore sulla copertina (o dietro, nel colophon) mentre da poco è uscito il suo romanzo, Bowling, edito da Barney editore. La sua è una voce originale, intendo personale, se vi aspettate di ri-leggere gli autori che traduce rimarrete delusi, anche se un po’ d’America fra le righe la troverete comunque.

martedì 27 maggio 2014

dovrei scrivere il curriculum vitae...

...e invece sto scrivendo questo post
Sì perché io il curriculum, per caso o per fortuna, non l’ho mai dovuto scrivere, sino ad ora. Mentre facevo il liceo lavoravo durante l’estate come cameriera nella pensione 1stella dei miei a Riccione: grembiulino bianco corto in sangallo e bricchetti di latte e caffè delle colazioni da portare. Ora lo ricordo con tenerezza, ed ho tanti bei pensieri legati a quel periodo, ma allora avrei pagato pur di non dover uscire da quella cucina. Durante l’università ho fatto la commessa in libreria, la segretaria in uno studio di architettura e la correttrice di bozze. Poi è arrivato il lavoro in casa editrice, che mi ha rubato tre lunghi anni di vita (ma che mi ha permesso di conoscere il mio attuale marito) e infine la libreria, in assoluto il periodo più creativo e gratificante della mia vita, quello in cui ho potuto esprimere appieno me stessa. 



sabato 24 maggio 2014

My Own Science Fiction - Robert Sheckley & Daniel Keys

Una domanda che noi librai ci sentiamo fare spesso è quella di un libro divertente, che ci faccia star bene ed evadere completamente dalla routine quotidiana, che sia di semplice lettura ma non banale. Ebbene, se dovessi scegliere per me stessa qualche ora di pura evasione e smodato divertimento sceglierei a botta sicura un racconto di Robert Sheckley. Uso il condizionale non a sproposito perché si dà il caso che Sheckley sia praticamente irreperibile in libreria, e sconosciuto al grande pubblico. Ne esistono pochissime edizioni, e non dei romanzi che si deve avere la fortuna di trovare nei mercatini. 


A questo punto devo svelare che si tratta di fantascienza, e qui si interromperà la lettura di molti di voi perché la fantascienza è un genere poco trattato in Italia e molto oggetto di pregiudizio. Giuro solennemente di non aver mai incontrato in libreria una ragazza che leggesse la fantascienza, perlomeno in modo consapevole. È quindi con gioia che inauguro una piccola guida alla fantascienza in 5 puntate con suggerimenti di lettura e di visione per farvi cambiare idea e per farvi aggiungere qualche titolo alla wish list delle letture da treno, ombrellone o qualsiasi luogo degno. E dato che questo apparta-blog è frequentato da diverse persone competenti, che qui vengono leggono bevono qualcosa e suggeriscono, lascio la parola sull'argomento a M.

mercoledì 21 maggio 2014

hai voluto la bicicletta?

Da due giorni non si riesce ad uscire all'aperto perché stanno asfaltando la strada quasi sotto casa mia per il passaggio del Giro d’Italia. Perciò oggi se vedete in lontananza un balconcino fiorito con una testa bionda e riccia che osserva, ecco, sono io! Il ciclismo non è uno sport che seguo e ultimamente le uniche notizie che mi giungono sono quelle sul doping, motivo per il quale non riesco proprio ad appassionarmi. Forse sono nata nel “periodo storico” sbagliato, forse avrei seguito con maggiore interesse le vicende alla Coppi e Bartali. Sicuramente una delle scene più esilaranti e spassose di gara ciclistica che mi sia capitato di leggere è quella raccontata in Bar sport da Stefano Benni.

martedì 20 maggio 2014

dei libri dei libri

 Ci sono dei post ai quali lavoro per giorni. Apro, correggo, cancello, chiudo, riapro, spedisco al marito in richiesta di aiuto, e così via. Altri che nascono improvvisi e felici di per sé. Neppure io alla fine, leggendo cose vecchie che ho scritto, riesco a distinguere gli uni dagli altri. Al massimo vedo cose scritte bene o scritte male. So per certo però che a volte “devo” costringermi a scrivere. Mai invece mi è capitato di dovermi costringere a leggere (tranne quando andavo a scuola, certo).


Ci sono scrittori che si chiudono in una stanza otto ore al giorno, metodicamente, e costruiscono e disfano storie in continuazione o passano le ore a temperare le matite, in cerca di ispirazione. Altri invece scrivono di getto mentre fanno altre cose tipo stare in una sala d’aspetto in aeroporto oppure in un bar accogliente. Alcuni sono lenti, lentissimi e ci mettono anni per scrivere un romanzo di duecento pagine o poco più, (penso a Franzen che lascia i suoi lettori in perenne attesa); altri che vantano una straordinaria facilità di scrittura, come Simenon, prolifico ma sempre attento ed elegantissimo.

domenica 18 maggio 2014

Questo è uno scrittore vero, questa è una storia vera, non voglio smettere di leggere mai

Molti dei miei amici ed ex clienti che ora seguono il blog amano scrivere. Non so se si possano definire scrittori perché in effetti non vivono di questo mestiere e soprattutto sono ancora in cerca di un editore. Di un editore "serio" aggiungo, perché di editori che stampano e non promuovono il libro ce ne sono moltissimi (e alcuni di questi si fanno pagare, ma questo non è un post sulla vanity press). 

immagine di Gipi
A che serve avere un libro in senso fisico con il proprio nome se poi non arriva in libreria? La vita dei giovani/meno giovani aspiranti autori è dura. Ho pensato, su loro suggerimento, ma l'invito è esteso a chiunque si trovi a passare di qui, di aggiungere una pagina con alcuni racconti inediti di autori in cerca di editore, che potete leggere e commentare. Che ne pensate? Se l'dea vi va, spedite!